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Lui & Lei

FAMILY MAN - Cap. 2 - Rompere il muro (parte 1)


di Lionello75
09.06.2023    |    3.033    |    0 9.8
"Infatti dice: “Sai non ti nascondo che non mi va completamente a genio, ma sono contenta che la mia amichetta abbia trovato un maritino superdotato che la..."
Il giorno dopo torno dal lavoro distrutto. Luisa se ne accorge e mi accoglie con un tenero abbraccio chiedendomi: “Sei stanco?”.
Le rispondo che è stata una giornataccia al lavoro, ma nel frattempo penso che non ho dimenticato l’accordo della sera precedente e mi riprometto di riprendermi per far fare a mia moglie quella notte una favolosa scopata.
Invece come un cretino una volta a letto mi addormento mentre la aspetto. Sento ad un certo punto il suo corpo caldo accanto a me, ma non ho la forza di reagire ed il sonno mi afferra e mi sprofonda giù.
La mattina dopo mi sveglio tardi. È sabato. Quindi non lavoro e niente sveglia. Ma non so di preciso che ora è.
Prendo il cellulare e mi rendo conto che sono le 10.00. Ho dormito come un sasso e non ho neanche sentito Luisa risvegliarsi. Mi alzo e mi dirigo verso la cucina lentamente.
Ma ad un certo punto mi blocco perché sento delle voci arrivare da quella stanza. Lo specchio nel corridoio mi rimanda una immagine di me alquanto sfatta. Quindi non voglio presentarmi di là se ci sono altre persone. Ma soprattutto chi cavolo c’è di là?
Mi avvicino ancora un po’ all’uscio della cucina e capisco che con Luisa c’è Antonella, la sua migliore amica, con cui condivide shopping, palestra, gossip e cazzeggi vari. Antonella mi sta sinceramente sulle palle per varie ragioni.
Ha 35 anni, separata da un uomo che ad essere onesti era un vero stronzo. Ma lei non è da meno. Qualche volta che ci è capitato in passato di uscire in quattro, loro riuscivano a trovare sempre un modo per litigare, creando un’atmosfera pesante e Antonella per ripicca sul marito a quel punto cominciava a fare la civetta ed a puntare qualche bel ragazzo presente nei paraggi.
E non le veniva difficile, perché ad essere onesti, così come mi è antipatica, devo anche dire che un gran pezzo di fica, gambe lunghe, un gran seno, occhi verdi e capelli neri corti alla Valentina di Crepax.
Tuttavia la mia naturale avversione nei suoi confronti fa si che lei, avendola percepita, non si è mai azzardata ad avvicinarsi o a mettersi in confidenza più di tanto con me. Anche perché Luisa è la sua più cara amica e la sua pur grande stronzaggine non arriva fino a quel punto.
Le sento ridacchiare e curioso avvicino l’orecchio all’uscio per ascoltare.
Antonella sta dicendo: “Ma hai visto Massimo (l’istruttore della palestra dove vanno) con quei pantaloncini aderenti che razza di pacco che aveva?”.
Luisa risponde:” Be’ uno muscoloso e massiccio come lui avrà anche un uccello altrettanto massiccio tra le gambe!”.
Antonella: “Dici che dovremmo vedere di scoprirlo?”.
Luisa: “Sei una vera porcellina, lo sai?”.
Antonella: “Già e tu no...?”.
In quel momento sono rimasto pietrificato per il dialogo tra mia moglie e la sua amica.
Ma Antonella riprende: “Va be’ tanto a te non interessa alla fine, perché hai un gran cazzo a disposizione ogni volta che vuoi, che ti soddisfa, come hai raccontato qualche tempo fa in palestra a me e alle altre ragazze”.
E adesso di chi stavano parlando? Mia Moglie ha un amante? Una fitta di gelosia mi stava portando a reagire male a quel che stavo ascoltando.
Luisa intanto: “Infatti. Non posso lamentarmi.”.
Antonella: “E com’è, racconta?”.
Luisa: “Sai non è tanto la lunghezza, che comunque non è poca, e una discreta esperienza sul campo l’ho fatta sai, ma quanto la sua larghezza. Che ti riempie tutta. Infatti la prima volta, che non ci ero abituata è bastato che mi entrasse dentro per farmi arrivare”.
Questo era il colmo stavo per andare di lì per sbattere fuori di casa quella troia di Antonella (che sicuramente c’entrava qualcosa in questa storia) e fare una scenata a mia moglie quando le ultime parole di Antonella mi hanno gelato.
Infatti dice: “Sai non ti nascondo che non mi va completamente a genio, ma sono contenta che la mia amichetta abbia trovato un maritino superdotato che la gratifichi così tanto sessualmente. Almeno tu hai avuto un po’ di fortuna”.
Al quel punto ero stupefatto. Mia moglie stava parlando della nostra vita sessuale con la sua amica. Stava parlando delle dimensioni del mio uccello con lei. Anzi ne aveva parlato con tutte le sue amiche. E per di più usando un linguaggio da scaricatore di porto. Con parole che con me non aveva mai usato e con pensieri che, a dire il vero, magari avevo potuto intuire, ma non mi aveva mai palesato. Meno che mai in quei termini.
Questa cosa, mi stava provocando un mix di sentimenti tra l’incazzato e l’eccitato. Mi dirigo in bagno, mi lavo e mi vesto in un baleno e vado di lì con una certa idea di giocare un po’ alle loro spalle.
“Buongiorno Marco, ti sei svegliato?”, mi apostrofa mia moglie appena mi vede.
“Ciao…” aggiunge Antonella lanciandolo lì con il suo solito tono antipatico, che aveva nel frattempo recuperato (mi era perfino risultata simpatica prima, per un attimo).
Faccio io: “Buongiorno tesoro. Ciao Antonella. Che ci fai qui?”.
Antonella: “Sono venuta a fare una visitina a Luisa. Era tutta sola soletta”.
Io: “Ma non era sola, c’ero io!”.
Antonella: “Si, ma tu dormivi!”.
Io: “E ti chi ha detto che dormivo? Sono sveglio da un pezzo, ma ero rimasto a letto ad attendere che Luisa venisse a svegliarmi per tirarla giù nel letto e «riempirla per bene». E qui ci piazzo una pausa ad effetto… “di affetto e coccole, come si merita la mia dolce mogliettina”.
La frase ha un tono sarcastico e colpisce ad effetto le due donne. Mia moglie mi guarda non sapendo che dire e Antonella rimane ammutolita per qualche secondo. Le ho effettivamente sorprese con un tono assolutamente fuori dal normale per me. Ma sono intenzionato a giocare con loro e a godermela. Ribatte Antonella “Ma guarda, guarda. Quanto slancio stamattina, Marco!” dopo essersi ripresa dalla sorpresa iniziale.
Luisa invece non si è ancora ripresa e non dice nulla. So che la partita sarà tra me ed Antonella, con la cui zoccolaggine nessuna donna può competere, men che mai mia moglie, che si atteggia solo a “fare la dura”.
Io: “Ma guarda, cara Antonella, che questo slancio c’è l’ho tutte le mattine e tutte le sere. Tu, piuttosto, non avevi nessuno stamattina che ti riempisse per bene (E scandisco e rallento nuovamente le parole) di attenzioni. O ne sei a corto in questo periodo e quindi per questo hai deciso di venirci a trovare. In questo caso potevi venirmi tu a svegliare…?”.
Ok ho lanciato la pietra; ma che dico ho lanciato un macigno. Ho consumato una piccola vendetta, trattando Antonella come si merita; con lo stesso presappochismo snob con cui mi ha sempre trattato lei. Però stavolta sortisco l’effetto della reazione di Luisa che fino ad allora era rimasta un po’ stupita, e un po’ confusa ad ascoltare in silenzio.
Luisa: “Marco, ma che cavolo dici?”.
Io: “Dai Luisa, ma è uno scherzo! Stavo solo scherzando! Credo che Antonella l’abbia capito. Andiamo, lo sai che Antonella è una tosta e non si fa mettere KO da una battuta fatta da un pivellino come me? Giusto Anto?”.
Antonella, un po’ a disagio: “Certo che no! E mi sa che devi dormire un po’ di meno. Perché sogni troppo”.
Come a dire che lei per me è irraggiungibile. Che me lo posso solo sognare di metterle un dito addosso.
Io gli dico: “Davvero! Scherzavo! Spero di non averti offesa”.
E mentre gli mostro uno sguardo seriamente contrito, gli metto nel contempo una mano sulla gamba nuda proprio all’orlo della minigonna.
A questo punto l’ho stesa. Imbarazzata dalla situazione farfuglia un “no, figurati. Ho capito che scherzavi” e si alza liberandosi dal mio tocco
Aggiunge: “Ora devo andare però. E’ meglio che vi lascio soli.”.
Io: “Mi spiace vai già via. Spero non sia per colpa mia per quello che ho detto”.
Antonella: “No, no. E’ che avrete le vostre cose da fare, no?”.
Mia moglie: “Ok, Anto, ci sentiamo per telefono nel pomeriggio, magari organizziamo qualcosa per stasera”.
Io “Si dai, facciamo qualcosa insieme”.
Antonella: “Si ok. Ci sentiamo dopo” E giratasi su stessa va via accompagnata da mia moglie.
Attendo che Luisa ritorni. Sicuramente avrà qualcosa da ridire. Ed infatti appena tornata attacca: “Ma, come ti è venuto. Ti metti a flirtare con la mia amica e davanti a me”.
Io: “Non ne avevo nessuna intenzione. Che me ne faccio di Antonella quando ho una donna come te che adoro e che mi adora! Così tanto da magnificare le misure del mio uccello con le sue amiche”. Scandisco bene la parola “uccello” proprio perché voglio portarmi sullo stesso piano che Luisa aveva con Antonella poco prima.
Luisa sbianca e balbetta: “Ma… ma che dici, di cosa stai parlando?”.
Io: “Vi ho sentito prima. Parlavate di cazzi, con un linguaggio da vere troie. Ma quello che più mi ha stupito e mi ha eccitato e che da un lato, non so da quanto tempo ti concedi così poco e dall’altro vanti le mie capacità a letto con le altre. Delle due l’una: o menti o c’è una vera porcellina dentro di te che bisogna assolutamente tirare fuori. Perché a dirla tutta mi eccita veramente questa Luisa che non conoscevo.
Luisa: “Ma dai Marco, lo sai che mi piace tantissimo fare l’amore con te. Solo che tra il lavoro, la casa, i bambini, tu lo sai, capisci…”.
Io: “No non capisco. Ed è proprio quello che voglio capire. Adesso!”.
Così dicendo le infilo una mano in mezzo le cosce e risalgo deciso fino alla fica che afferro a mano piena facendola sussultare.
Cerca di ritrarsi ma la tengo stretta a me e quando capisce che non mollerò si rilassa ed io comincio a massaggiarle le cosce ed il pube da sopra gli slip.
Sospira e apre leggermente le gambe per permettermi di andare in fondo ed io continuo ad accarezzarla ruvidamente sul sesso premendo con il palmo della mano nella zona del clitoride.
Questo la sta eccitando ancora di più ed apre ulteriormente le gambe. Abbastanza da permettermi di scostare l’orlo delle mutandine ed appoggiarle la mano sul suo sesso nudo. Riprendo il massaggio sulla zona del clitoride con la parte superiore del palmo della mano e nel contempo le infilo prima un dito e poi due nella fica. (Continua..)
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